lunedì 8 luglio 2013

FUROR

Tutti vogliono essere amati,e anche in questo caso io mi riscopro simile a tutti.Mi affeziono (o mi ossessiono?) subito.Il mio è tutto un gioco di utopie:da un sorriso ,nella mia mente,parte una storia d'amore e quando vado a sbattere contro i denti freddi di quel sorriso,e mi accorgo che era un semplice gesto di cortesia, incomincia l'autocommiserazione. Il ragazzo per cui ho sofferto di più è senza dubbio A. Non credevo possibile che potesse rifiutarmi e ho passato tre anni ad aspettare.Vivevo in universo parallelo,non accettavo la realtà e me ne creavo un'altra vivendo un'emozione malsana,potente come l'amore ma diversissima:il Furor.C'è qualcosa di magico e poco credibile in questa storia,eppue è tutto vero lo giuro!Allora,non ho certo intenzione di partire dal principio o verrebbe fuori un poema (tre anni sono difficilmente riassumibili in poche righe) tuttavia voglio assolutamente narrarvi quello che capitò alla fine del terzo anno passato nell'oblio delle illusioni. Era Estate e stavo facendo una passeggiata da sola sul lungomare,ero tranquilla e rilassata,forse un po' malinconica ma sicuramente non triste.A un certo punto l'ho sentito,vi giuro che è successo tutto di punto in bianco,non avevo mai sviluppato un pensiero simile!Voglio dire non lo pensai,lo sentii.E di colpo lo sapevo e basta.A livello fisico fu come sentire uno strappo fortissimo nel basso ventre,cadetti per terra piangendo con la testa che mi pulsava e un dolore fortissimo in tutto il corpo.Mi portarono in pronto soccorso.Mi diedero degli antidolorifici senza capire cos'avevo.Avevo sentito di colpo la mia speranza infrangersi,senza che nessuno mi dicesse niente avevo capito che A. se la stava facendo con un'altra.In seguito si scoprì che avevo sentito giusto ma la cosa non mi stupì poi molto.Affrontai la verità per la prima volta in tre anni e fu la cosa più intelligente che potessi fare. Questa lettera ce l'ho da tempo nel cassetto,è per me ma l'ho scritta ad A. : "FUROR- quanto mi faceva male- non poterti toccare- e bruciava forse più- il desiderio vano- della fiamma sulla mano.- ad A. di nuovo e per l'ultima volta,perchè nelle giornate in cui non ho nulla da fare mi torni ancora in mente e perchè su questo quaderno non c'è neanche un pensiero a te,a cui ne ho dedicati tanti.Chissa se a volte ti torno in mente,mi piace sperare di sì.Mi piace pensare a situazioni improbabili e irreali che non ci siamo mai lasciati alle spalle ma che mi aiutino a dartele,le spalle.Vuoi sentire l'ultima?è scenografica.Nella trama di questa storia ci sono due linee perfettamente parallele,con percorsi simili ma destinate a non incontrarsi mai.Diventermo mai incidenti?chissà in fondo le rette sono infinite.E così sia.Un modo come un altro per dare una fine a questa storia con la coscenza pulita.Ma non è andata così.E più semplice.Più difficile da accettare.Io ti amavo (ti amavo..ti amo..?)tu no.Elementare,diabolico e tagliente.Così pulito da uccidere.Nessun obiezione vostro onore,solo un po' di amarezza.. ma ora non c'è più n eanche quella ,e rimane l'abitudine.Au revoir in un futuro in cui sarò migliore,sono già migliore ma non è questa la fine,non è questo il futuro su cui non hai voluto investire con affetto per sempre tua Sofia" Ora mi accorgo di quanto è lontano quel futuro,incontrerò mai un A. che mi ami?

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